venerdì 8 marzo 2013

La verità sull'omosessualità: il grido del fedele (di p. John Harvey, OSFS)


La verità sull'omosessualità: il grido del fedele

Premessa
Alcuni anni or sono mi chiesi se dovessi scrivere un altro libro sugli aspetti morali e pastorali dell’omosessualità e del comportamento omosessuale. La mia esperienza come guest editor del Journal of Pastoral Counseling del 1993, pubblicato dal Graduate Department of Pastoral and Family Counseling dello Iona College, New Rochelle, New York, mi ha convinto del fatto che avrei dovuto farlo.


L’argomento trattato nel Journal del 1993 era: “Omosessualità: sfide per il cambiamento ed il riorientamento”. Si tratta di una raccolta di saggi che presentano nuovi punti di vista circa la condizione ed il comportamento omosessuale. Mi sono convinto, ancor più che in passato, che gli argomenti trattati dovessero essere portati alla conoscenza di un pubblico più vasto rispetto agli eruditi lettori del Journal.

In questo libro, pertanto, troverete due tipi distinti di saggi. Il primo riguarda la storia ed i progressi del movimento Courage negli Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna con un’aggiunta di argomenti morali in favore dell’insegnamento magisteriale della Chiesa Cattolica. Il secondo tipo riguarda l’aprirsi di nuove prospettive di speranza per l’accompagnamento pastorale di persone con un apparente orientamento omosessuale (vi prego di notare che mi rifiuto di etichettare una persona come “omosessuale”; anche se ha quell’orientamento, c’è qualcosa di più fondamentale nella persona. La Chiesa “rifiuta di considerare la persona puramente come un ‘eterosessuale’ o un ‘omosessuale’ e sottolinea che ognuno ha la stessa identità fondamentale: essere creatura e, per grazia, figlio di Dio, erede della vita eterna” ).

I primi due capitoli sono considerazioni preliminari alla questione. Il primo capitolo, intitolato “Il grido del fedele alla ricerca della verità”, riassume l’esperienza collettiva dei conduttori di Courage in America ed altrove, cioè che i cattolici hanno bisogno di essere istruiti circa l’omosessualità ed i relativi comportamenti. Le persone che sperimentano un’inclinazione omosessuale, vivendo in una cultura che ritiene che le persone “nascano” gay e dovrebbero semplicemente accettare uno stile di vita attivamente omosessuale, restano confuse. Dovrebbero consentire a queste inclinazioni per essere “felici”, come sostengono molti terapisti?
C’è speranza di venir fuori da questa condizione per mezzo di terapia, gruppi di supporto e preghiera?

Il secondo capitolo, “La storia di Courage”, descrive l’espansione del movimento Courage fino ad includere genitori, parenti ed amici dei membri di Courage. Quest’ultimo gruppo si chiama “EnCourage”. Genitori i cui figli/e rifiutano di accettare gl’insegnamenti cattolici sul comportamento omosessuale trovano supporto e consolazione agli incontri di EnCourage. Amano partecipare agli incontri annuali di Courage dove possono parlare con i membri.

Nel terzo capito padre Jeffrey Keefe esamina attentamente i problemi relativi alle origini della condizione omosessuale; nel quarto capitolo esamino se sia possibile per una persona cambiare il proprio orientamento sessuale. Grazie alle ricerche di padre Keefe, si può dire con sicurezza che non abbiamo prova che la condizione dell’omosessualità sia il risultato principalmente dei geni o di ormoni prenatali; anzi, la prova che offre, insieme a Maria Valdes e al dottor Richard Fitzgibbons, indica la preminenza dei fattori psicologici nello sviluppo dell’orientamento omosessuale. Dopo molti anni di ricerca e counseling condivido la loro visione.

Il quarto capitolo tratta di come i conduttori di Courage incoraggino le persone con orientamento omosessuale a venirne fuori, pur ammettendo che alcuni non sono in grado o non vogliono intraprendere i considerevoli sforzi richiesti dal processo di cambiamento. La difficoltà è particolarmente evidente per le persone oltre i quarant’anni che abbiano sofferto di dipendenza sessuale e che desiderano solo condurre una vita casta. Il quinto capitolo tratta di come si possa condurre una vita cristiana di castità in queste circostanze.

Nel magistero cattolico la riflessione centrale è quella sulla morale oggettiva dell’attività omosessuale, già esposta nel mio libro The Homosexual Person. Qui, nel capitolo sei, approfondisco ulteriormente l’argomento sulla base della tradizione divina e della sacra scrittura con particolare attenzione alla connessione essenziale tra il magistero della Chiesa sulla natura della sessualità umana e del matrimonio con il magistero sul comportamento omosessuale. Il magistero sul matrimonio si trova in molte fonti, inclusa La costituzione pastorale Gaudium et spes Sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, nn. 47-52 e nel Catechismo della Chiesa Cattolica, passim. Nel contempo non ho trascurato la questione della libertà soggettiva di una persona con tendenze omosessuali.

Dato che il mio obiettivo principale in questo libro è di fornire un accompagnamento pastorale a persone con un orientamento omosessuale, nel capitolo sette, “Prospettive pastorali”, affronto una molteplicità di problemi connessi. Uno di questi problemi che richiede un’attenta analisi è la questione dei così detti diritti gay, che esamino con una certa attenzione con l’aiuto di studiosi di diritto e filosofi cattolici. Il capitolo otto, quindi, costituisce una risposta al movimento dei diritti gay, che continua a promuovere lo stile di vita omosessuale come alternativa al matrimonio.

Interessandomi agli studi sulle unioni dello stesso sesso, ho letto Same sex unions in pre-modern Europe (New York: Villard Books, 1994) del defunto John Boswell ed ho ritenuto necessario ribattere alle sue tesi. Lo faccio nel capitolo nove, dove affronto anche altri problemi. Per molti anni ho constatato la mancanza di studi seri sulle donne con inclinazioni omosessuali. Nel capitolo dieci, pertanto, dopo alcune riflessioni generali, presento un gruppo di donne cattoliche, per la maggior parte membri di Courage, tutte intente a cercare di vivere una vita casta. Le loro testimonianze parlano da sole. È incoraggiante osservare come queste donne abbiano acquisito consapevolezza di sé scrivendo le proprie storie. Altre donne, leggendo questo capitolo, potrebbero essere invogliate a cercare un accompagnamento spirituale ed un efficace terapia per cambiare le loro vite, per quanto possibile.

Nell’Appendice I, il dottor Richard Fitzgibbons, insieme al quale ho partecipato a molti gruppi di lavoro, esplora l’interrelazione di emozioni in persone con tendenze omosessuali e l’importanza della spiritualità nella guarigione della persona; le sue intuizioni come risultato di molti anni di esperienza clinica; la sua analisi della rabbia nei clienti è affascinante.

Nell’Appendice II, la dottoressa Maria Valdes, spiega il suo metodo terapeutico ed il suo uso creativo del biofeedback per aiutare i suoi clienti ad uscire dalla condizione dell’omosessualità. Nel corso di venticinque anni di esperienza ha avuto un successo straordinario in questa impresa, ma voglio che sia lei a raccontare la sua storia.

Sono cosciente del fatto che quanto scritto dai miei stimati colleghi e dal sottoscritto costituisca un contributo ad un discorso aperto con altri specialisti, direttori spirituali ed i membri di Courage. Cerchiamo di comprendere meglio i molteplici fattori in gioco, non solo nella genesi della condizione omosessuale, ma anche nell’aiutare le persone ad andare verso l’eterosessualità.


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