domenica 6 settembre 2015

COMPORTAMENTO TRANSESSUALE NON CONFORME ALLA FEDE (Congregazione per la Dottrina della Fede)

Comunicato del vescovo di Cadice e Ceuta
1 settembre 2015

In riferimento alle dichiarazioni apparse su diversi media sull’accettare o meno come padrino di battesimo un transgender, ho l’obbligo pastorale di esprimere pubblicamente e definitivamente ciò che segue:

I padrini del Sacramento del Battesimo assumono, davanti a Dio e alla Chiesa e in relazione al battesimo, il dovere di cooperare con i genitori nella formazione cristiana, assicurandosi che conduca una vita coerente con la fede battesimale e compia fedelmente gli obblighi inerenti. Tenendo conto di questa responsabilità, il Catechismo della Chiesa Cattolica chiede che i padrini siano “credenti solidi, capaci e pronti a sostenere nel cammino della vita cristiana il neo-battezzato” (CCC 1255). Per questo, essendo un uffizio ecclesiastico la legge della Chiesa esige, tra le altre condizioni, che si ammetta come padrino o madrina solo chi abbia le capacità di assumersi seriamente queste responsabilità ed abbia un comportamento congruente con esse (cfr. CCC, can. 874 §1,3). Non dovesse essere possibile trovare una persona con i requisiti necessari, il parroco può conferire il battesimo senza padrini, i quali non sono necessari per celebrare questo Sacramento.

Innanzi alla confusione provocata tra alcuni fedeli a causa di parole attribuitemi e non pronunciate, e per la complessità e rilevanza mediatica raggiunta per questo tema, considerando le possibili conseguenze pastorali di qualsiasi decisione a questo proposito, ho costituito una consulta formale dinanzi alla Congregazione per la Dottrina della Fede, della quale la risposta è stata: “Riguardo a questo particolare le comunico l’impossibilità che venga ammesso. Lo stesso comportamento transessuale rivela pubblicamente un’attitudine opposta all’esigenza morale di risolvere il proprio problema di identità sessuale secondo la verità del proprio sesso. Perciò risulta evidente che questa persona non possiede il requisito di condurre una vita in conformità con la fede e con la carica di padrino (cfr. CCC, can. 874 §1,3), non potendo quindi essere ammesso alla carica di madrina ne di padrino. Non vi è una discriminazione, ma solamente il riconoscimento di un’oggettiva mancanza dei requisiti che per loro natura sono necessari per assumere la responsabilità ecclesiastica dell’essere padrino”.

Di fatto, Papa Francesco ha affermato in varie occasioni, in continuità con il magistero della Chiesa, che questa condotta è contraria alla natura dell’uomo. Nella sua ultima enciclica ha scritto: 

“L’ecologia umana implica anche qualcosa di molto profondo: la necessaria relazione della vita dell’essere umano con la legge morale inscritta nella sua propria natura, relazione indispensabile per poter creare un ambiente più dignitoso. Affermava Benedetto XVI che esiste una « ecologia dell’uomo » perché « anche l’uomo possiede una natura che deve rispettare e che non può manipolare a piacere ». In questa linea, bisogna riconoscere che il nostro corpo ci pone in una relazione diretta con l’ambiente e con gli altri esseri viventi. L’accettazione del proprio corpo come dono di Dio è necessaria per accogliere e accettare il mondo intero come dono del Padre e casa comune; invece una logica di dominio sul proprio corpo si trasforma in una logica a volte sottile di dominio sul creato. Imparare ad accogliere il proprio corpo, ad averne cura e a rispettare i suoi significati è essenziale per una vera ecologia umana. Anche apprezzare il proprio corpo nella sua femminilità o mascolinità è necessario per poter riconoscere sé stessi nell’incontro con l’altro diverso da sé. In tal modo è possibile accettare con gioia il dono specifico dell’altro o dell’altra, opera di Dio creatore, e arricchirsi reciprocamente. Pertanto, non è sano un atteggiamento che pretenda di « cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa»” (Laudato si, n.155).

Per questi motivi, è stato riferito agli interessati che non può essere accettata la loro richiesta.

La Chiesa accoglie tutte le persone con carità volendole aiutare nella propria situazione con indole di misericordia, ma senza negare la verità che predica, che a tutti propone come un cammino nella fede per essere liberamente accolta.

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