giovedì 5 febbraio 2015

La transessualità non può essere risolta chirurgicamente

Copertina di TIME magazine del 9 giugno 2014
(CNSNews.com) - Il dottor Paul R. McHugh, già capo al Dipartimento di Psichiatria presso il Johns Hopkins Hospital, è attualmente Professore Onorario di Psichiatria; ha affermato che il transessualismo è un “disturbo mentale” che merita trattamento, che il cambiamento di sesso è “biologicamente impossibile” e che le persone che promuovono l’intervento chirurgico di riassegnazione sessuale favoriscono un disturbo mentale.

Il Dottor McHugh, autore di sei libri e almeno 125 articoli medici di alta valenza scientifica, ha fatto le sue osservazioni in un recente commento sul Wall Street Journal in cui ha spiegato che la chirurgia transgender non è la soluzione per le persone che soffrono di un “disturbo di ‘supposizione’” - l’idea che la loro mascolinità o femminilità sia diversa da ciò che la natura ha loro assegnato biologicamente.

Ha anche citato un nuovo studio in cui si mostra che il tasso di suicidi tra le persone transgender che hanno fatto un intervento chirurgico di riassegnazione è 20 volte superiore al tasso di suicidi tra le persone non transgender. Il Dottor McHugh ha osservato inoltre come secondo gli studi della Vanderbilt University e della London Portman Clinic, il 70% -80% dei bambini che avevano manifestato sentimenti transgender, nel corso del tempo, hanno “spontaneamente perso questi sentimenti”.

Mentre l’amministrazione Obama, Hollywood, e i grandi media come la rivista Time promuovono il transessualismo come normale, ha detto il dottor McHugh, questi “responsabili politici e i media non fanno alcun favore né al pubblico né ai transgender, trattando le loro confusioni come un diritto da difendere piuttosto che come un disturbo mentale che merita comprensione, trattamento e prevenzione”.

“Questo intenso sentimento di dissociazione rispetto al proprio sesso biologico costituisce un disturbo psicologico per due motivi. Il primo è che l’idea di disallineamento del sesso è semplicemente sbagliata – non corrisponde con la realtà fisica. Il secondo è che può portare a risultati psicologici spaventosi”.

Il disturbo della persona transgender, ha detto il dottor McHugh, è rappresentato dalla "supposizione" della persona di essere diversa rispetto alla realtà fisica del suo corpo, della sua femminilità o mascolinità, come assegnata dalla natura. Si tratta di un disturbo simile a quello di una persona "pericolosamente magra" che soffrendo di anoressia, guardandosi allo specchio pensi di essere "sovrappeso".

Questa supposizione che il genere dipenda solo dalla mente, indipendentemente dalla realtà anatomica, ha portato alcune persone transgender a fare pressioni per una accettazione sociale e una affermazione della propria “verità personale” soggettiva, ha detto il dottor McHugh. Di conseguenza, alcuni Stati come la California, il New Jersey e il Massachusetts hanno approvato leggi per impedire agli psichiatri, “anche con il permesso dei genitori, di tentare di ripristinare sentimenti di genere naturali in un minorenne”.

I sostenitori pro-transgender non vogliono prendere atto degli studi che dimostrano che una percentuale tra il 70% e l’80% di questi bambini che esprimono sentimenti transgender “perdono spontaneamente quei sentimenti” nel corso del tempo. Inoltre, coloro che hanno effettuato un intervento chirurgico di riassegnazione del sesso, anche se si dicono soddisfatti dell’operazione, “tuttavia il loro successivo adattamento psicosociale non è stato migliore di coloro che non si sono sottoposti all’operazione”.

"E così alla Johns Hopkins abbiamo smesso di praticare interventi chirurgici di riassegnazione del sesso, in quanto produrre un paziente 'soddisfatto' ma ancora turbato ci è sembrato un motivo insufficiente per amputare chirurgicamente organi normali", ha detto il dottor McHugh. Il primario emerito di psichiatria alla Johns Hopkins ha anche messo in guardia dall' autorizzare o incoraggiare alcuni sottogruppi di persone trans, come i giovani “esposti alle suggestioni di un'educazione sessuale per cui 'tutto è normale' ”,  e i "counselor per la diversità" delle scuole che, come dei “santoni”, possono “spingere i giovani ad allontanarsi dalle loro famiglie e consigliano come confutare gli argomenti contrari alle operazioni di riassegnazione chirurgica del sesso”.

Il dr. McHugh ha anche detto che ci sono dei “medici che sbagliano”, che lavorano con bambini molto piccoli che sembra imitino il sesso opposto: gli somministrano “ormoni per ritardare l’età puberale e per far in modo che i successivi interventi di cambio di sesso siano meno onerosi – anche se i farmaci in questione bloccano la loro crescita e rischiano di provocare sterilità”.

Tali cure “rasentano l’abuso sui minori”, ha detto il dottor McHugh, visto che quasi l’80% di questi ragazzi, “risolveranno la loro confusione e cresceranno secondo il sesso assegnatogli dalla natura se non saranno soggetti a trattamento…”.

Il cambiamento di sesso è biologicamente impossibile”, ha detto il dottor McHugh. Le persone che si sottopongono ad un intervento chirurgico per cambiare sesso non si trasformano da uomini in donne o viceversa. Piuttosto diventano uomini femminizzati o donne mascolinizzate. Pretendere che questo sia oggetto di diritti civili ed incoraggiare gl’interventi chirurgici significa in realtà promuovere e contribuire ad un disturbo psichico.

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