sabato 17 agosto 2013

Conferenza di Courage/EnCourage 2013

Di ritorno dalla Conferenza di Courage/EnCourage 2013 svoltasi a Chicago (25-28 luglio) avrei voluto subito condividere l’entusiasmo ed il senso di profonda guarigione interiore che quest’esperienza mi ha trasmesso. Complice tuttavia un po’ di jet lag e gl’impegni della vita quotidiana mi accingo solo ora a scriverne un breve resoconto.
St Mary of the Lake, Mundelein

Il seminario di Saint Mary of the Lake a Mundelein, una località appena fuori Chicago, è un posto speciale per l’importanza simbolica che riveste per il cattolicesimo americano e per lo splendido scenario naturalistico in cui è iscritto. Gli stabili in mattoni rossi, come i solidi arredi interni, risalgono agli anni ’20 del secolo appena trascorso. Se non fosse per l’internet point interno, sembra quasi che il tempo si sia fermato a quell’epoca. La chiesa principale, dedicata all’Immacolata, sorge in cima ad una collina che, degradando in terrazze fiorite e pontili che imitano i bracci del colonnato di piazza San Pietro arriva a lambire un lago dai profili irregolari. Il complesso è circondato da un bosco di abeti in cui è facile avvistare picchi e scoiattoli, nelle frequenti radure fanno poi capolino cervi e cerbiatti abituati alla presenza umana.

In questo scenario si è svolta la XXV Conferenza di Courage, l’unico apostolato ufficialmente approvato dalla Chiesa Cattolica, per la cura pastorale delle persone con attrazione per lo stesso sesso e dei loro cari. L’evento coincide con le parole di Papa Francesco che ribadiscono la necessità per la Chiesa di accogliere le persone che provano un’attrazione omosessuale e che desiderano vivere cristianamente offrendo loro una pastorale fondata sulla Verità di Cristo, come ci viene proposta dalla Sua Chiesa.

Nell’arco di poche ore il college si popola di alcune centinaia di persone, numero destinato ad aumentare nell’arco dei quattro giorni tanto da gremire la chiesa principale da oltre 700 posti durante la messa celebrata dal cardinale di Chicago Francis George, accompagnato da numerosi vescovi, sacerdoti e diaconi provenienti da tutti gli Stati Uniti per queste giornate di formazione pastorale ed incontro.

Di queste intense giornate mi resta impresso il clima di grande allegria e fratellanza: gli interventi hanno sempre avuto un tono ironico che alleggeriva la serietà dei temi trattati, momenti di condivisione e vita spirituale (c’era la messa anche in spagnolo, confessioni, preghiera comunitaria) si alternavano a continue occasioni di socializzazione con ragazzi provenienti da tutti gli Stati Uniti e da altri 13 paesi (Italia inclusa), culminati nella festa di sabato sera. Ancora sento l’effetto “sanante” dell’abbraccio virile di Luis, Brian, Stefano…

Il primo intervento è affidato al professor J. Budziszewski che ha parlato sul perché esista il sesso, fondandosi sul diritto naturale. Il suo discorso si è articolato intorno a quattro temi 1. Occorre rispettare la nostra configurazione sessuale 2. La facoltà sessuale ha uno scopo che è la procreazione 3. La procreazione richiede il matrimonio e la vita comune 4. L’unione sponsale ha le sue leggi: la gioia coniugale si fonda sul dono di sé e non sul piacere sessuale, i fini unitivo e procreativo della sessualità sono naturalmente inscindibili a pena di distorcerne il valore e significato. Questi principi sono alla base della morale tradizionale. 

Il domenicano p. Emmerich Vogt, O.P. ha parlato di come lavorare e vivere i (dodici) passi con la sacra scrittura e i santi. La brillante e spiritosa relazione ha messo in luce la necessità di rivolgere verso noi stessi la nostra attenzione senza cercare di trovare negli altri o nel mondo le cause del nostro malessere. Superare la presunzione di volere che il mondo sia come dovrebbe essere, come noi pensiamo che debba essere invece di accettare la realtà per quello che Dio permette che sia. Il lavoro sulle aspettative (“rancori premeditati”) consente di superare una delle principali cause di collera ed apre la strada al dominio di sé.

La psichiatra suor Marysia Weber, R.S.M. ha parlato della diffusione della pornografia via internet, dei danni da questa causata e della necessità della purificazione della memoria. 

Molto appassionanti gli interventi di chi si è convertiti o è tornato al cattolicesimo. La giornalista Dawn Eden ha parlato su come guarire le ferite sessuali con l’aiuto dei santi, dando la sua testimonianza di persona con Sindrome da Stress Post Traumatico  rinata nella fede cattolica.

Il Dr. Bill Consiglio, ritornato alla fede cattolica, ha parlato di come tutto concorra al bene, per coloro che amano Dio (Rm 8:28) e della necessità della Fede per avere un punto di osservazione più elevato che ci consenta di vedere dove si trova l’uscita del labirinto dell’omosessualità.

Andy Comiskey, il fondatore di Desert Stream e del programma Living Waters, recentemente convertitosi ha tenuto un workshop nel quel ha parlato di come stia cambiando il suo programma in accordo con il magistero della Chiesa cattolica ed ha risposto alle obiezioni del pubblico circa il rischio di creare una falsa identità ex-gay o pseudo-eterosessuale speculare a quella gay con conseguenti effetti iatrogeni di non autoaccettazione.

P. Paul Scalia, presidente del consiglio dei direttori, ha tenuto un intervento esilarante sulla necessità di temere (rispettare) il Signore per non avere paura.

P. Paul Check ha parlato della gioia del Signore, quella gioia che il mondo non da ma che non può neanche togliere e che sarà la nostra forza; ha messo in guardia dallo scontro che ci attende rilevando (non senza ironia e citando il beato J. H. Newman) che si tratta di una lotta impari perché noi abbiamo dalla nostra parte Gesù e la sua Santa Madre!

La conferenza si è conclusa con la messa celebrata dal direttore internazionale p. Paul Check che nell’omelia ha parlato della necessità di resistere saldi nella fede difronte alla tempesta che ci prepariamo ad affrontare.

Trascrivo la preghiera letta prima di ogni intervento della Conferenza.
La tempesta nel mare di Galilea (Rembrandt 1633)

O Signore, fa' di me uno strumento della tua Pace:
Dove è odio, fa' ch'io porti l'Amore.
Dove è offesa, ch'io porti il Perdono.
Dove è discordia, ch'io porti l'Unione.
Dove è dubbio, ch'io porti la Fede.
Dove è errore, ch'io porti la Verità.
Dove è disperazione, ch'io porti la Speranza.
Dove è tristezza, ch'io porti la Gioia.
Dove sono le tenebre, ch'io porti la Luce.
O Maestro, fa' ch'io non cerchi tanto:
Essere consolato, quanto consolare.
Essere compreso, quanto comprendere.
Essere amato, quanto amare.
Poiché è
Dando, che si riceve;
Perdonando, che si è perdonati;
Morendo, che si resuscita a Vita Eterna.

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