martedì 29 gennaio 2013

RITORNO A BRIDESHEAD


Evelyn Waugh (1903-1966)
Evelyn Waugh (19031966) è uno dei principali autori inglesi del XX secolo. Convertitosi al cattolicesimo nel 1930 dopo anni di comportamento omosessuale, unisce nelle sue opere fede ed ironia con una prosa elegante.

L’opera che ha conosciuto maggior successo è Ritorno a Brideshead. “Brideshead” è la lussuosa dimora dell’aristocratica famiglia Flyte, intorno a cui l’immaginazione cattolica di Evelyn Waugh fa ruotare gli eventi della storia.

Ritorno a Brideshead ha avuto - caso raro - una brillante trasposizione cinematografica nella pluripremiata serie tv diretta nel 1981 da Charles Sturridge/Michael Lindsay-Hogg (meglio che l’infedele ed approssimativa versione di Julian Jarrold del 2008). Il cast d’eccezione comprende: Jeremy Irons, Anthony Andrews, Diana Quick, Sir Laurence Olivier, Sir John Gielgud e Claire Bloom. Se non avete l’età per averlo apprezzato in TV comprate i DVD, merita di essere visto come merita di essere letto il libro (meglio nella traduzione di Giovanni Fletzer).

L’argomento del romanzo, come ci avvisa l’autore nella prefazione all’edizione del 1959 è “l’influsso della grazia divina su un gruppo di personaggi diversi ma strettamente uniti”.

Castle Howard, nello Yorkshire, diviene il set “in cui possiamo ammirare lo svelarsi di una conversione cattolica, un luogo privilegiato dove possiamo vedere un uomo che impara a salire la scala dell’amore”, come ha giustamente osservato George Weigel.

Potremmo considerare Ritorno a Brideshead partendo da una citazione evangelica “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” (Rm 8,28) e vedere come una molteplicità di elementi che prefigurano il bene, concorrano nel disegno provvidenziale, alla conversione dei personaggi principali, nonostante la resistenza opposta dalla natura concupiscente.

Charles con il padre
Proverò a proporre in breve la trama, anche se so che questo non renderà giustizia alla ricchezza dell’opera di Waugh. Il protagonista è Charles Ryder (in effetti il sottotitolo del romanzo recita “Memorie sacre e profane del capitano Charles Ryder”) un giovane dal talento artistico, orfano di madre, inviato a studiare ad Oxford da un padre distante quanto indisponibile. Qui Charles stringe amicizia con Sebastian Flyte, rampollo di un’aristocratica famiglia, che ha il vezzo di portarsi appresso un orsacchiotto di pezza che ha chiamato Aloysius. Sebastian introduce Charles nella sua cerchia di bizzarri esteti con cui condivide pranzi luculliani e bravate notturne.
Charles e Sabastian con Lord Marchmain
Nella contemplazione delle bellezze naturali sboccia tra i due un’intensa amicizia adolescenziale. Le visite alla sensuale residenza di Brideshead accrescono il mistero della famiglia di Sebastian e del suo rapporto con la fede cattolica. Il culmine del loro rapporto coincide con la loro vacanza a Venezia presso il padre di Sebastian, Lord Marchmain, che qui vive insieme all’amante, da quando ha abbandonato la moglie.
Charles con Lady Marchmain
Il rapporto con Sebastian sfuma con l’aggravarsi dell’alcolismo di quest’ultimo ed i tentativi manipolatori della devota Lady Marchmain per controllare le amicizie del figlio. Esempio di come una buona intenzione possa essere percepita in modo invasivo da un figlio e non raggiunga gli obbiettivi sperati. Charles è un perspicace osservatore e dice di Sebastian: “non trovava più alcun godimento nella mia amicizia, non facendo io più parte della sua solitudine. Crescendo la mia intimità coi suoi, passavo man mano a far parte del mondo a cui tentava sottrarsi; ed io ero uno dei legami che lo trattenevano.” “Sebastian beveva per evadere” “le ombre stavano chiudendosi intorno a Sebastian.”

Ad un cero punto si legge: “mentre Sebastian nel suo rapido declino si consumava e appassiva, tanto più Julia andava maturando e fiorendo” poiché tra fratello e sorella c’è “una fisica rassomiglianza”.

Charles e Julia
Dopo il fallimento dei rispettivi matrimoni Charles e Julia (la sorella maggiore di Sebastian) vivono insieme a Brideshead che il padre ha deciso di lasciare a lei, di fatto diseredando il figlio maggiore Bridey, che nel carattere più rassomigliava all’odiata moglie.

Quando Lord Marchmain, “lasciando il luminoso cielo italiano”, “torna a casa per morire” e si trova sul letto di morte si scatena una violenta discussione tra Charles (agnostico), Julia e Bridey (credenti) sull’opportunità di far intervenire un sacerdote.

Alla fine Charles si ritroverà ai piedi del letto:
“Poi m’inginocchiai anch’io e pregai: “Dio, se c’è un Dio, perdona i suoi peccati, se c’è qualcosa che si chiami peccato” […] pregai più semplicemente Dio perdona i suoi peccati” e “Ti prego fa che accetti il tuo perdono” […] Il prete si tolse di tasca l’ampolla d’argento e parlò di nuovo in latino, toccando il morente con un batuffolo di cotone inumidito nell’olio; finì quello che aveva da fare, ripose l’ampolla e gli dette l’ultima benedizione. D’un tratto Lord Marchmain fece per portarsi la mano alla fronte; pensai che avesse sentito l’umido dell’olio e volesse toglierselo dalla pelle. “Oh Dio” pregai “non permettergli di farlo.” Ma quel timore era superfluo: la mano ricadde stancamente sul petto, poi sulla spalla, e Lord Marchmain fece il segno della croce.”

Ecco che vediamo Charles, lungo il cammino della conversione, salire i gradini della scala dell’amore in intensità e autenticità. Questi “amori” inferiori non sono solo una fase di passaggio ma si rivelano strumento provvidenziale per giungere all’amore di quel Dio che trae il bene anche dal male, in quanto il male assoluto non esiste, non vi è un concetto correlativo al sommo bene che è Dio. Il male è corruzione del bene, è un concetto negativo e relativo che include sempre delle “scintille” di verità.

Sebastian ed Aloysius
Charles è un bambino, affamato d’amore dal padre freddo e distante: “avevo vissuto un’infanzia solitaria e un’adolescenza costretta dalla guerra e offuscata dalle privazioni; alle dure costrizioni dell’adolescenza, alla prematura rigidità dei sistemi scolastici, si era aggiunto il mio carattere chiuso e melanconico”. Il primo gradino di questa scala mistica è l’amicizia con Sebastian, sebbene “le sue bizze figurassero nell’elenco dei peccati più grossi” comporta ancora una profonda immaturità: “era come se mi desse qualcosa che non avevo mai conosciuto, un’infanzia felice”. Sebastiano che teme di perdere la sua infanzia felice (simboleggiata dall’orsacchiotto chiamato Aloysius, come san Luigi Gonzaga, esempio di purezza) si rifugia nell’alcolismo. Così la sua paura di un amore adulto e della responsabilità se non distrugge l’amicizia con Charles finisce per limitarne lo scopo e la profondità. Charles successivamente dirà di Sebastian “fu il precursore”.

Bridey
L’amore di Charles per Julia è un amore più nobile ed elevato in ragione del fine rispetto a quello per Sebastian e pur tuttavia è un amore adultero per entrambi, come gli farà notare con scarsa delicatezza Bridey “vivevano nel peccato.”

Il dramma che si svolge intorno al letto di morte di Lord Marchmain fa si che entrambi comprendano come la loro unione, per quanto profonda, non realizza una nuova Arcadia, non è possibile sottrarsi alla verità dell’amore e alle sue leggi; decidono così di separarsi. Forme inferiori ed inautentiche di amore conducono ad amori più nobili e a confrontarsi - al letto di morte di Lord Marchmain – con l’Amore più alto e puro, quello per Dio che ci mostra in Cristo la verità sulla nostra identità e sul nostro amare.

Waugh critica il moderno sentimentalismo, ci dice che l’amore non è solo emozione o sentimento ma piuttosto un’interiore spinta spirituale alla comunione perché la natura umana è caratterizzata da un bisogno insopprimibile di un oggetto da amare proporzionato.

Charles in preghiera
Charles sale i gradini della sua ascesa spirituale partendo da Sebastiano attraverso Julia fino ad arrivare a Dio. Ogni amore inferiore ha un che di reale e di valido ma è al tempo stesso inadeguato: ognuno costituisce un mezzo che consente di andare al di là di se stesso verso un fine superiore, all’interno del misterioso disegno della divina provvidenza, come dirà Julia tutto fa “parte di un piano.”

La grande domanda di fronte a cui ci pone Ritorno a Brideshead è: la vita è una continua ricerca del piacere o piuttosto si tratta d’imparare ad amare? Weigel risponde dicendo che si tratta di un caloroso invito ad investire nell’amore. Certo si tratta di un investimento rischioso. Ma correre il rischio di amare qualche cosa che meriti veramente di essere amato, che sia degno del dono di sé è l’unico modo per soddisfare quel bisogno di comunione che è l’anima della nostra umanità.

Bibliografia
Patey, D. L. (1998). The life of Evelyn Waugh: a critical biography. Blackwell
Weigel, G. (2009) Lettere a un giovane cattolico. Rubettino

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