domenica 13 gennaio 2013

QUANDO MAI TI ABBIAMO VISTO (Mt 25,38)

Caravaggio: La conversione di Saulo (dettaglio)

In questi ultimi giorni che precedono il S. Natale mi sono ritrovato spesso a meditare sul mistero dell’Incarnazione.

Se mi viene detto che l'AMORE è il motivo che giustifica l'assunzione di un umanità decaduta (sebbene non soggetta al peccato) da parte di Dio faccio fatica a comprendere appieno il perché di questa scelta.

Certo Dio vuole avvicinarsi a me in modo "umano", comprensibile, familiare, non terrificante e spaventoso come potrebbe essere se si manifestasse in tutta la Sua potenza.
Ma non mi basta, voglio provare ad esplorare il perché Lui che è perfetto, che è la pienezza che non ha bisogno di altri assuma su di se l'imperfezione, l'incompletezza che è caratteristica di un essere umano, una creatura come me.

Quando in Matteo 25,31 e ss. Gesù fa l'elenco di coloro in cui lo incontro e benefico dice "L'avete fatto a me" non "è come se lo aveste fatto a me". L'elenco riguarda tutti soggetti bisognosi, imperfetti, incompleti.

Cristo glorifica e benedice la mia imperfezione assumendola su di se nell'Incarnazione. È un paradosso. È nel bisogno di completamento, in quest'intrinseca insufficienza che trovo la necessità di Dio.

Negli altri vedo rispecchiata tanto la mia umanità ferita e schiava del peccato quanto la compassione di Cristo nei miei confronti.

Cristo si fa carne per darsi a me ed essere sempre presente per me attraverso tutti gli strumenti creati, non mi abbandona mai.
Avere CONSAPEVOLEZZA dell'amore incondizionato di Dio che si manifesta per me in tutti i fatti umani (tutto è grazia) significa considerare ogni cosa con uno sguardo sovrannaturale che mi consenta di vedere nella carne il Verbo.

Dio mi ama anche peccatore, nella mia debolezza ed imperfezione; non devo avere VERGOGNA della mia attrazione per lo stesso sesso (ASS), non devoNEGARLA ma ACCETTARLA per poter CAMBIARE COMPORTAMENTO, quella forma di vita che minaccia continuamente di distruggermi. L'ODIO DI ME è in realtà odio di DIO e fuga dalla realtà.

Ho bisogno della grazia di Dio per cambiare e Dio da a tutti la grazia necessaria quando gliela chiedo nel SUO nome.

I canali della grazia non sono solo la preghiera ed i sacramenti, Dio si mostra attraverso la creazione e gli altri esseri umani, Dio mi ama, attraverso i miei fratelli.

Ricorrerò quindi a tutti quegli strumenti in cui Dio mi si offre, come gli amici del gruppo di autoaiuto, un direttore spirituale ed anche un terapeuta con una sana antropologia cristiana.

Il Verbo si è fatto carne, non è teoria, velleità, pura aspirazione ma azione concreta, modi concreti di amare. Cristo con l’incarnazione mi da un esempio, mi chiama all’azione nella realtà.

“La croce è sì un rinnegamento di sé, ma nell'abbandono alla volontà di quel Dio che dalla morte trae fuori la vita e abilita coloro, che pongono in Lui la loro fiducia, a praticare la virtù invece del vizio. […] la conformità dell'autorinnegamento di uomini e donne omosessuali con il sacrificio del Signore costituirà per loro una fonte di autodonazione che li salverà da una forma di vita che minaccia continuamente di distruggerli” (HP§12)

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