martedì 15 gennaio 2013

La bisessualità psichica (di Tony Anatrella)

bisessualità psichica

La bisessualità psichica
Il post-adolescente deve anche affrontare la bisessualità psichica, risultato delle sue identificazioni con i due sessi e non del fatto di essere allo stesso tempo uomo e donna, per poter così interiorizzare la propria identità sessuale e incamminarsi verso l’eterosessualità.

La bisessualità psichica è la capacità di entrare in relazione con l’altro sesso e di essere coerenti con la propria identità sessuale non solo nella vita sociale ma anche in quella affettiva. L’abbiamo già detto, durante la post-adolescenza la vita psichica inizia a interagire con la realtà esterna. 

Ma la società attuale confonde spesso le due sole identità sessuali esistenti, quella dell’uomo e quella della donna, con altre tendenze sessuali multiple o con pratiche sessuali riferibili alla frantumazione delle pulsioni. 

Non bisogna confondere l’identità con gli orientamenti sessuali, soprattutto quando questi ultimi sono in contraddizione con l’identità sessuale. 

In tale contesto non è facile trovare la propria identità e coerenza a livello sessuale, specialmente quando l’omosessualità è valorizzata e presentata come un’alternativa all’eterosessualità. 

L’elaborazione della bisessualità psichica rischia di risultarne compromessa e, siccome i rapporti tra uomini e donne si complicano al punto d’incoraggiare il celibato del tipo "ognuno a casa sua", il modello sociale dell’omosessualità viene banalizzato.

Molti adolescenti e post-adolescenti sono inquieti e instabili quando si trovano a dover affrontare la bisessualità psichica. Alcuni giovani a volte interpretano come omosessualità costituita e permanente la loro ambivalenza passeggera, frequente nell’adolescenza. 

Si credono omosessuali, senza desiderarlo né volerlo, e vivono a volte dei passaggi all’atto che li minano psicologicamente. 

Certo tutti gli individui sono stati portati a vivere identificazioni omosessuali per rafforzare la propria identità sessuale, a cominciare dal genitore dello stesso sesso; ma quando queste identificazioni si risolvono in un fallimento, rischiano di erotizzarsi e sfociano nell’omosessualità. 

Bisogna ricordare che la scelta dell’oggetto omosessuale, inerente alla vita psichica, non va confuso con l’omosessualità verso cui un soggetto può eventualmente orientarsi.

L’omosessualità non è una "variante" della sessualità umana paragonabile all’eterosessualità, ma l’espressione di una tensione conflittuale irrisolta nell’ambito di una tendenza che si discosta dall’identità sessuale.

L’educazione al senso dell’altro e al senso della differenza tra l’uomo e la donna è il punto nodale della scoperta del vero senso dell’alterità.



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